Eroi silenziosi

Alessandro Crisafulli

18-03-2015  

Tutti i giorni fiumi di sangue scorrono sulle strade e nelle case. Parallelamente altre tragedie si compiono perché persone in crisi vengono abbandonate a se stesse. Sono persone che non riescono ad affrontare il fallimento della propria attività o la perdita del posto di lavoro o che vengono emarginati a causa della propria omosessualità. Purtroppo una parte di queste persone arrivano al gesto estremo del suicidio.

Ma parlo anche dei giovani che consacrano la propria vita al crimine, alla droga, all'alcol e a ogni tipo di trasgressione nella convinzione che solo il superamento del limite comune possa fare di loro dei superuomini.

Se c'è in questo mondo una cosa che ci rende quasi tutti colpevoli è la cecità che ci accomuna di fronte a questi fatti. Spesso siamo tanto presi dalle nostre ambizioni che non ci accorgiamo dello stillicidio attorno a noi. E così tutto scorre come se fosse la pellicola di un film.

Io sono uno dei grandi colpevoli di questo fallimento umano e da quando ne sono divenuto consapevole convivo con il mio senso di colpa. Malgrado il mio scellerato passato, qualche mese fa, nel l'epicentro del periodo più buio della mia carcerazione, grazie alla lungimiranza di un ispettore, sono riuscito a fare qualcosa di utile per gli altri. Vedendomi alquanto provato, l'ispettore mi ha proposto di fare il piantone a due anziani. Dapprima ero titubante, poiché a malapena ero in grado di prendermi cura di me, ma poi, in uno sprazzo di lucidità, ho accettato. Questa esperienza è durata solo un mese, ma la sensazione di aver fatto qualcosa di utile mi accompagna tuttora. Ciò dimostra che la migliore medicina per l'uomo è sentirsi proiettato verso il bene.

Naturalmente, questa mia piccola esperienza non è paragonabile alla missione che svolgono le donne e gli uomini della Croce Rossa, i quali sono impegnati giorno e notte a prendersi cura di chi ha bisogno, senza preoccuparsi dell’orientamento politico o sessuale… che è poi il principio sull’uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione; essi non si perdono in chiacchiere, loro agiscono cercando di mettere una pezza alla follia generale. Sono loro i veri eroi di questo nostro mondo sempre più distratto, indifferente ed egoista, con una sensibilità verso gli altri che è figlia del degrado sociale e ambientale, della disgregazione familiare e della mancanza di guide che ci possono condurre verso nuovi orizzonti.

Nel rumore sempre più assordante delle nostre città, gli uomini della Croce Rossa si muovono silenziosi ma concreti; non cercano onore e gloria, il loro obiettivo è salvare delle vite.

Sarebbe un grande onore per me collaborare con loro; non è solo il desiderio di riscatto che mi spinge in questa direzione; è anche e soprattutto un’urgenza interiore, nata tempo fa e maturata anche grazie al Gruppo della Trasgressione, che mi ha portato a una nuova visione delle cose e di me stesso.